Quando a René Magritte veniva posta la domanda su come fosse possibile che quella non fosse una pipa, lui rispondeva seraficamente “ma naturalmente non è una pipa! provate a riempirla di tabacco..” per sintetizzare un concetto molto semplice, che per quanto realisticamente possa essere dipinto un oggetto, resta comunque il ritratto di un oggetto, e non l’oggetto stesso. Il dipinto di una pipa non è, di fatto, una pipa e come tale non può essere riempita di tabacco, né fumata. E dunque, forse, anche questa qui, per quanto dal punto di vista del gusto ricordi assolutamente e indistintamente quello di una parmigiana di melanzane, di fatto non è una parmigiana di melanzane (ma in fin dei conti, forse, lo è). Insomma, tutto questo panegirico per dire che sì, non è certamente quella che vi aspettereste arrivare nel piatto ordinandola in trattoria, e men che mai possiamo anche solo paragonarla alla “parmigiana de’ nonna”, eppure è in un certo senso una parmigiana di melanzane. Vi garantisco che ad un blind taste, assaggiandola ad occhi bendati senza sapere cosa avete davanti, direste esattamente “parmigiana di melanzane”.. Quindi oggi che è venerdì, ricetta da aperitivo ma del tipo gastro-minimal-fighetto, ma sarebbe anche perfetta per un “amuse bouche” da servire ad un pranzo seduti, magari in un bel piatto bianco, di quelli grandi un po’ da ristorante chicchettoso e che fa tanto scena soprattutto se ci mettete una porzione lillipuziana di cibo proprio lì, al centro di cotanta bianca porcellanità… Io ve lo propongo in versione finger food, da servire in un bicchierino o in una ciotolina. Preparazione lunga, ma nientaffatto complicata. Il segreto sta tutto nella consistenza e nel sapore degli ingredienti perché qua si tratta di un boccone solo, quindi deve essere tutto assolutamente perfetto!
Per le melanzane (per 4 persone basteranno 2 melanzane viola del tipo lungo), vi basta lavarle e tagliare la buccia con circa 1 cm di polpa attaccata (con il resto della polpa potete farci delle polpette o tagliarla a fette e grigliarla sulla bistecchiera). Tagliate tutto a cubettini piccolissimi (the smaller the better) e condite solo con olio e.v.o., sale e pepe. Li mettete in una teglia con carta forno formando un unico strato e li cuocete insieme ai pomodorini, controllandoli di tanto intanto, appena risulteranno croccanti e disidratate potete sfornare e lasciare intiepidire (le melanzane impiegeranno un po’ meno dei pomodorini, ma dipende anche dalla grandezza di entrambi).
4 commenti
E invece la tua citazione a me ne ha fatta ricordare un'altra:" non vi è differenza tra 100 talleri reali e 100 talleri pensati perché sicuramente ciò di cui si parla e che si intende sono sempre cento talleri" ecco questo lo diceva Spinoza e in effetti aveva razione perché questa tua parmigiana 'scomposta' ed elegante allo stesso allo tempo è nel sapore concettualmente una parmigiana! Al contrario magritte ha ragione in una cosa che purtroppo questa 'non è' una parmigiana che io posso afferrare e assaggiare…e non sai quanto mi piacerebbe!un bacio!
Laura! ma grazie, bellissima la citazione di Spinoza (e guarda, alla prossima volta che vado a fare la spesa al supermercato alla cassa ci provo a pagare con 100 talleri pensati.. 🙂
e lo sai che un po' me l'hai ispirata tu questa ricettina qui? che io quando hai messo quella ricetta dei pomodori confit li avevo appena fatti ma non pensavo di pubblicarli e invece poi tu mi ci hai fatto ripensare! poi mi sono messa a essiccare pure le melanzane e un.. due.. tre… ecco qua il risultato!
un bacio a te
Con un post come questo non posso che confermare quel che ti dicevo mercoledì! Quei pomodori sono poesia e sono convinta che diano dipendenza, se poi ci aggiungi pure le melanzane e la fondutina di parmigiano ancora meglio. E il tutto presentato divinamente!
Mi aggrego a Laura: è davvero un peccato non poterci servire di questa tua "parmigiana non parmigiana" 🙂
Buon finesettimana!
V
Caspita! Da mangiare sul serio in un sol boccone! Poi però voglio il bis…e non mi importa che possa risultare poco cich 😉